Torre Normanna (denominazione attribuita)

https://webgis.hsh.it/lod/CulturalProperty/1700000288

Il torrione quadrangolare si sviluppa su tre livelli e misura in pianta circa 10,5m. x 10,3m. Realizzato con pietre di conglomerato di diversa natura e di misura variabile, presenta una tessitura irregolare; grossi conci in pietra regolari e squadrati sono posti come cantonali. Nella parte sommitale è stato realizzato in laterizio un colombaio. La sagoma delle aperture è delineata da elementi in laterizio. Sul prospetto est è possibile osservare una apertura più volte modificata e poi murata. Fori pontai sono presenti su tutte le facciate. La distribuzione interna degli spazi è totalmente alterata a seguito della realizzazione di una cisterna idrica. A più di 4 metri dal suolo, sul lato Est, il probabile ingresso originario alla struttura, in parte murato. xsd:string
xsd:string Torre Normanna (denominazione attribuita) 
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xsd:string bene semplice 
xsd:string BENI IMMOBILI 
xsd:string ARCHITETTURA MILITARE E FORTIFICATA 
xsd:string Beni architettonici e paesaggistici 
xsd:string Architettonico e Paesaggistico 
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xsd:string Biscione, Marilisa 
xsd:string Gizzi, Fabrizio 
xsd:string Pepe, Laviero 
xsd:string Manfredi F., L’antico centro di Craco. Indagini per la lettura dell’evoluzione storico-urbanistica, 2005 (inedito) 
xsd:string D. D’Angella, Note storiche sul Comune di Craco, Pisticci 1986 
xsd:string de Cadilhac R. (Politecnico di Bari), Catella M. A. 2020, Craco, a Medieval Village. The “Re-invention of Places” Throughout new Forms of Anthropization and Museum Display, Un paese ci vuole, Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento, In a cura di Annunziata Maria Oteri, Giuseppina Scamardì, ArcHistoR EXTRA 7 (2020), ISSN 2384-8898 Supplemento di ArcHistoR 13/2020 ISBN 978-88-85479-09-8 DOI: 10.14633/AHR266  
xsd:string F. Angelucci, F. Domenici, S. Ricci, Prime acquisizioni sull’abitato e la torre normanna di Craco (Matera), in Case e torri medievali IV, Acquapendente (VT) 2014 
xsd:string Lafratta B., scheda in Insediamenti francescani in Basilicata - Un repertorio per la conoscenza, tutela e conservazione, Vol. II, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Matera, Basilicata Editrice, 1988, pp. 61-62 https://patrimonioculturale.regione.basilicata.it/rbc/form.jsp?bene=27&sec=5 
xsd:string Vincoli in Rete http://vincoliinrete.beniculturali.it/VincoliInRete/vir/bene/listabeni 
xsd:string 1949 - l’originaria struttura voltata e le rampe di accesso ai livelli superiori sono state demolite per realizzare all’interno della torre una cisterna idrica in cemento armato. 2012 - la torre è stata interessata da un intervento di restauro della base a scarpa adiacente l'ingresso, per un intervento di messa in sicurezza dei percorsi di visita del centro storico.  
xsd:string si 
xsd:string bene in abbandono 
xsd:string Il prospetto N presenta forme di degrado sia strutturale, con cenni di frattura, sia delle superfici con presenza di patina vegetazione, polverizzazione. La facciata N sembra essere interessata anche da dilavamento superficiale generato da un sistema interno di scolo delle acque piovane, volto al deflusso delle acque in copertura, che mette in relazione la copertura con la facciata. Sulla copertura è evidente presenza di vegetazione e dilavamento acque meteoriche. 
xsd:string torre 
xsd:string difensiva 
xsd:string Architettura 
xsd:string Da un punto di vista climatico, la temperatura media annua dell’area oscilla intorno ai 14,3°C. Gennaio è il mese più freddo, con una temperatura media di 7,4°C; agosto è il mese più caldo, con una temperatura media di 25,5°C. La piovosità media annua è di 513,9 mm. Il regime pluviometrico è subequinoziale, quasi mediterraneo, con un valore massimo assoluto di 66,7 mm a novembre, un valore relativo di 50,2 mm a marzo ed un valore minimo di 14,6 mm a luglio. Nell’area di Craco, caratterizzata da colture estensive, sono diffusi i campi subnitrofili mediterranei a Lygeum Spartii L., specie tipica dell'ambiente mediterraneo e delle steppe erbacee dell'alta macchia mediterranea. Sono presenti anche estese aree argillose caratterizzate da un'erosione accelerata (calanchi). Nei calanchi la vegetazione è caratterizzata da specie a fioritura primaverile o autunnale, con una fase di riposo estiva. I calanchi favoriscono anche la crescita di un gran numero di specie erbacee, arbustive o arboree. Numerose sono anche le specie animali come il riccio, la martora, la donnola, la volpe, la lepre e diverse specie di mustelidi. Le aree calanchive rappresentano un luogo ideale di sosta e riproduzione anche per numerose specie di uccelli, come passeri e rapaci, tanto da essere riconosciute a livello europeo come I.B.A. (Important Bird and Biodiversity Area). Da un punto di vista geologico, Craco vecchia sorge a 390 m s.l.m su una dorsale dove nella parte più alta, (nucleo più antico dell’ex-abitato), affiorano conglomerati pliocenici verticalizzati da retroscorrimenti. Nella parte mediobassa del versante sud-occidentale della dorsale (parte più recente del vecchio abitato), affiorano invece le Argille Varicolori caratterizzate da scadenti proprietà geotecniche nelle quali si sono sviluppati i movimenti franosi che hanno storicamente interessato il sito e che hanno determinato l’abbandono del vecchio abitato a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo. 
xsd:string georeferenziazione puntuale 
xsd:string localizzazione fisica 
xsd:string contesto urbano 
xsd:string Matera-Irsina 
xsd:string WGS84 
xsd:string Craco 
xsd:string Italia 
xsd:string MT 
xsd:string Basilicata 

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