Chiesa di San Nicola Vescovo - Craco

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L’originario impianto planimetrico ad unica navata è stato successivamente ampliato con la costruzione delle due navate laterali. Quella di sinistra corrisponde al piano terra dell’adiacente Palazzo Grossi e si sviluppa longitudinalmente superando di circa 15 metri l’attuale parete di fondo della navata centrale (interessata dal crollo della parte terminale). A seguito del crollo della navata destra, esposta a sud, sono stati realizzati tre contrafforti di sostegno a favore della struttura divenuta instabile. Con tutta probabilità sono state contestualmente murate le aperture che mettevano in comunicazione navata centrale e navata laterale crollata; rimangono peraltro visibili alcune imposte delle arcate costituenti le volte della navata crollata. L'apparecchiatura muraria della facciata è costituita da bozze di pietra arenaria di dimensioni variabili, realizzata a corsi sub-orizzontali. Sono evidenti diverse tamponature, di alcune finestre ma anche del portale di ingresso, che risulta parzialmente murato e decentrato rispetto alla probabile configurazione del prospetto iniziale. La parete di fondo e quelle laterali sono state realizzate in muratura mista in pietra e laterizio. Sono presenti fori pontai su tutte le facciate attuali della chiesa e del campanile (maggiormente visibili sull’attuale prospetto sud e su quello ad est). Il campanile si articola su tre livelli e presenta aperture sulle facciate libere. Ci sono bifore sul prospetto sud; al terzo livello sono riportate colonne simil stile dorico. La copertura del campanile è ricoperta di maioliche. La navata centrale, la navata laterale e la cappella presentano pavimenti in graniglia di cemento mentre la sagrestia presenta pavimentazione in cotto. xsd:string
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xsd:string BENI IMMOBILI 
xsd:string ARCHITETTURA RELIGIOSA 
xsd:string Beni architettonici e paesaggistici 
xsd:string Architettonico e Paesaggistico 
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xsd:string Biscione Marilisa 
xsd:string Gizzi Fabrizio Terenzio 
xsd:string Pepe Laviero 
xsd:string Calitro, C. R., & Catella, M. A. (2017). Craco, il paesaggio come Heimat. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 8(11), 500–515. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6474  
xsd:string D. D’Angella, Note storiche sul Comune di Craco, Pisticci 1986 
xsd:string Lafratta B., scheda in Insediamenti francescani in Basilicata - Un repertorio per la conoscenza, tutela e conservazione, Vol. II, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Matera, Basilicata Editrice, 1988 
xsd:string Rescio P. 1998, Storia e architettura di Craco, in Basilicata Regione notizie: agenzia settimanale di informazione, v.11, n.3 pp. 93-96. 
xsd:string Restaurata più volte negli ultimi secoli (in varie occasioni verificatesi soprattutto nei decenni poco prima, durante e dopo il XIX secolo); due gli interventi di restauro più recenti : portale dell'ingresso e portone di ingresso nel 2015 e 2016/2017 
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xsd:string bene in abbandono 
xsd:string Crollo della volta in corrispondenza dell’altare maggiore. Diverse fratture sulle facciate e sul campanile. Depositi superficiali, disgregazioni, presenza di vegetazione e patine biologiche. All’interno presenza di terriccio, calcinacci ed elementi architettonici residui per il crollo della volta. Fessurazioni nelle nicchie laterali. Lesioni sulle volte a crociera. Lacune e distacchi di intonaco sulle superfici affrescate delle volte. Distacco di maioliche sul campanile. 
xsd:string chiesa 
xsd:string madre 
xsd:string Architettura 
xsd:string Da un punto di vista climatico, la temperatura media annua dell’area oscilla intorno ai 14,3°C. Gennaio è il mese più freddo, con una temperatura media di 7,4°C; agosto è il mese più caldo, con una temperatura media di 25,5°C. La piovosità media annua è di 513,9 mm. Il regime pluviometrico è subequinoziale, quasi mediterraneo, con un valore massimo assoluto di 66,7 mm a novembre, un valore relativo di 50,2 mm a marzo ed un valore minimo di 14,6 mm a luglio. Nell’area di Craco, caratterizzata da colture estensive, sono diffusi i campi subnitrofili mediterranei a Lygeum Spartii L., specie tipica dell'ambiente mediterraneo e delle steppe erbacee dell'alta macchia mediterranea. Sono presenti anche estese aree argillose caratterizzate da un'erosione accelerata (calanchi). Nei calanchi la vegetazione è caratterizzata da specie a fioritura primaverile o autunnale, con una fase di riposo estiva. I calanchi favoriscono anche la crescita di un gran numero di specie erbacee, arbustive o arboree. Numerose sono anche le specie animali come il riccio, la martora, la donnola, la volpe, la lepre e diverse specie di mustelidi. Le aree calanchive rappresentano un luogo ideale di sosta e riproduzione anche per numerose specie di uccelli, come passeri e rapaci, tanto da essere riconosciute a livello europeo come I.B.A. (Important Bird and Biodiversity Area). Da un punto di vista geologico, Craco vecchia sorge a 390 m s.l.m su una dorsale dove nella parte più alta, (nucleo più antico dell’ex-abitato), affiorano conglomerati pliocenici verticalizzati da retroscorrimenti. Nella parte medio-bassa del versante sud-occidentale della dorsale (parte più recente del vecchio abitato), affiorano invece le Argille Varicolori caratterizzate da scadenti proprietà geotecniche nelle quali si sono sviluppati i movimenti franosi che hanno storicamente interessato il sito e che hanno determinato l’abbandono del vecchio abitato a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo. 
xsd:string Mostra di portale della seconda metà del XVIII secolo - si veda scheda OA ICCD 00133964; portale in legno della seconda metà del XVIII - si veda scheda OA ICCD 00133965 
xsd:string georeferenziazione puntuale 
xsd:string localizzazione fisica 
xsd:string contesto urbano 
xsd:string Matera-Irsina 
xsd:string WGS84 
xsd:string Craco 
xsd:string Italia 
xsd:string MT 
xsd:string Basilicata 

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